Schegge di Lola
25 settembre 2009
La solitudine dei numeri primi
Mo' ditemi voi 'sto libro dove vuole andare a parare. Tanto per cominciare, non è mica vero che non esistono coppie di numeri primi contigui. Ce ne sono almeno due: 1 e 2, 2 e 3. Essì, perché il 2 è un numero pari ma è anche un numero primo. Divisibile solo per 1 e per se stesso.
A parte questo, all'inizio le premesse per un libro godibile ci sono tutte: antefatti inquietanti, due personaggi interessanti, nelle loro vite anomale.
Poi tutto si avvita sul solito girotondo di luoghi (e personaggi) comuni: la compagna di scuola bellissima e crudele, la calda donna meridionale compiacente, il maritino perfetto.
Nella più classica ambientazione medio borghese. Mucciniana, oserei dire, se non fosse che anche Muccino ha ormai abbandonato quella stantia ambientazione.
Con il personaggio femminile tutto racchiuso nella propria fragilità e inconsistenza, che fa un buon matrimonio che le permette di avere un lavoro che è solo un hobby, e quello maschile che insegue il successo accademico, indispensabile al proprio sesso.
Ovviamente lei è poco più che cretina, ma bellissima nonostante pesi venti chili, e lui è un genio, anche se psicologicamente impotente. Lei è il cupo istinto, lui la cupa mente, lei l'arte, lui la matematica e via cantando.
L'ho trovato un po' irritante, ma pensavo che alla fine qualcosa sarebbe successo. Invece, niente. Dicono che sia anche scritto male, a me onestamente è sembrato ben scritto, e pieno di immagini suggestive. Che restano immagini, però, e non si legano in una storia comune, compiuta.
Dopo la delusione della Venezia Campiello, adesso la delusione del Giordano Strega.
Ne concludo che 'sti premi, ormai, servono solo a far litigare tra loro gli scrittori.

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posted by Lola Bi at 9/25/2009 12:29:00 PM | Permalink |


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