Schegge di Lola
20 giugno 2010

Ebbene sì, ho cambiato nuovamente piattaforma.
Chi mi legge(va) da Splinder o Blogger mi può trovare ora su http://liliangish.iobloggo.com/

Perché? Perché mi piace viaggiare... anche nella rete.

Bugia. Ci sono alcuni motivi pratici, tipo il fatto di poter accorpare La Zattera di Medusa a Schegge di Lola (diversamente, non c'ero riuscita).

Bene, questo è un tentativo.
Se riesco a postare via mail, è fatta. Aggiudicato a Iobloggo senza partita. (E pazienza per il template... del resto non ho più l'età per i templates sbrilluccicosi e divertenti).

See you soon.

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posted by Lola Bi at 6/20/2010 10:16:00 AM | Permalink | 0 comments
11 febbraio 2010
così ridevano
L'hanno giustamente ribattezzata Protezione Incivile.

Ma per quel porco che rideva alle tre e mezza di notte pensando ai soldi che avrebbe fatto sulla pelle dei morti e dei feriti, quale soprannome potrebbe essere adatto?

Proviamo.

Malostronzo: persona malvagia e per di più furbastra.

Coronazzo: persona dalla moralità assente (dal nome di un noto personaggio della vita pubblica italiana) in senso anche peggiorativo rispetto all'eponimo.

Basterda (contrazione di "Bastardo" e parola vulg. che definisce il prodotto di nostri processi fisiologici): persona malvagia e furbastra, e in aggiunta puzzolente.

Filputtoloso: persona che per essere cresciuta a contatto con la madre di facili costumi (e pertanto anche riconducibile al termine radice del termine precedente) ha sviluppato una morale assente, tale a renderlo disgustoso alla frequentazione come fosse coperto di pustole.


No, niente di ciò rende l'idea. Non c'è parola sconosciuta o conosciuta che valga a definirlo.

Perché ogni volta che provo a formulare un'insulto a suo indirizzo, la saliva mi sale alle labbra, e il disprezzo non riesce a trovare altro sfogo se non nel triviale, sporco, indecoroso sputacchio.

Che schifo.

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posted by Lola Bi at 2/11/2010 09:48:00 AM | Permalink | 0 comments
9 febbraio 2010
Nessuna nuova... buona nuova?
Forse è un po' tardi per precisare, ma datosi che ho letto solo oggi il commento di Antoine del 3 febbraio, mi sento di chiarirlo una volta per tutte:

NON SONO IO QUELLA INCINTA!!!

Rientro invece nel novero delle zie. Vecchie e (semi)zitelle.

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posted by Lola Bi at 2/09/2010 09:38:00 AM | Permalink | 2 comments
5 febbraio 2010
Mi sono avatarizzata, e muoio dalla voglia di avatarizzarmi di nuovo. Purtroppo la prima volta è stato così faticoso che poca è la voglia di ripeterlo, e voci di corridoio dicono che non val la pena spendere in loco per rivederlo. Quindi mi devo deavatarizzare, e siccome chiodo scaccia chiodo adesso mi lostizzo.

Su Avatar si è scritto di tutto ma in realtà ho letto soprattutto fregnacce, da quelle di Roberto Faenza a quelle meno nobili ma altrettanto ignobili di Massimo Mazzucco. Tutte basate sul fatto che il 3D ucciderà il Cinema d'Autore, e tutte scritte da sedicenti autori.

E' vero, una volta bastava sfondare il pavimento e piazzarci una telecamera dentro per sorprendere lo spettatore, non occorreva spendere vagonate di dollari; ma chissà quanti autori dell'epoca avranno gridato allo scandalo di quella telecamera che inquadrava le figure dal basso, facendo sembrare gli uomini altrettanti giganti; e andando più indietro nel tempo, che fine avrebbe fatto il racconto per immagini in movimento sovrapponendo ad esso voci gracchianti e sonori invadenti?

Certe polemiche nascono stantie. Sarebbe stato già ridicolo sollevare un polverone del genere su un film come A Christmas Carol. Ma quando il film è Avatar e il regista un genio del cinema/fabbricadeisogni come Cameron, si sfocia nella farsa.

Anche perché Avatar riempie i cinema. Ma se al cinema non dessero Avatar?
Già me la immagino la coppia tipica italiana, Hillary e Francesco.
Lui dice a lei: "Tesoro, danno una retrospettiva di Truffaut al Multisala, ricordiamoci di prenotare i biglietti se no troviamo la fila come quella volta che andammo a vedere Natale in India."
E lei: "Ma caro, mi avevi promesso di portarmi a vedere Sorrentino, da Truffaut ci sarà una bolgia! E poi nel multisala c'è troppa gente che sgranocchia le patatine, come faccio a cogliere i cambi di tono di Jean Pierre Léaud?"

Quel che mi stupisce è che ci sia della Stampa accreditata che pubblichi certe menate.

Poi mi ricordo che Minzolini dirige la più importante testata televisiva di questo Paese.

Stupore rientrato.

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posted by Lola Bi at 2/05/2010 11:55:00 AM | Permalink | 3 comments
21 novembre 2009
White Christmas
Venivano continuamente emanate leggi antisemitiche che limitavano gravemente la nostra libertà. Gli ebrei devono portare la stella di David; gli ebrei devono consegnare le biciclette; gli ebrei non possono prendere il tram; gli ebrei non possono andare in auto, neanche di privati; gli ebrei possono fare la spesa solo tra le 15 e le 17; gli ebrei possono andare solo da parrucchieri ebrei; gli ebrei non possono uscire per strada dalle 20 alle 6 di mattina; gli ebrei non possono frequentare teatri, cinema e altri luoghi di divertimento; gli ebrei non possono andare in piscina né sui campi da tennis e di hockey né in altro tipo di campi sportivi; gli ebrei non possono andare in barca; gli ebrei non possono praticare nessuno sport all’aperto; gli ebrei non possono trattenersi nel proprio giardino né in quello di conoscenti dopo le otto di sera; gli ebrei non possono andare a casa dei non ebrei; gli ebrei devono frequentare scuole ebraiche, e così via


Non so a voi, ma a me quest'operazione del Comune di Coccaglio ricorda sinistramente Anna Frank.
Mi immagino questi vigili urbani, promossi sul campo SS d'onore, bussare alle case degli extracomunitari, intimare la consegna di fogli di carta, guardarli, parlare loro in questa nostra lingua burocratica incomprensibile, e poi tirarli fuori dalle loro abitazioni, scaraventandoli a forza per strada assieme a tutti i loro beni: fuori da questo paese, fuori da questo Paese, delinquenti.
Immagino oscuri Retrocasa organizzati da regolari resistenti per nascondere i compagni sans papielli. Senegalesi stipati negli sgabuzzini come un tempo i loro progenitori sulle navi dei mercanti di uomini Americani.

Lo so, è uno scenario apocalittico, una vera esagerazione. Certo i pacati vigili urbani delle nostre città non sono adatti ad assumere le vesti feroci dei nazisti. E nessuno di loro si metterà a tirare la gente fuori di casa e sbatterla per terra per poi picchiarla a morte, non sono mica guardie carcerarie, e gli extracomunitari son belli grossi, mica tossici di trentanove chili.

Eppure anche in Olanda, settant'anni fa o giù di lì, non stavano mica ammazzando la gente. Si trattava solo di tener lontani gli Ebrei dalle persone civili, impedire che frequentassero le stesse scuole (chissà se anche loro avevano problemi di lingua come i figli degli immigrati in Italia...), gli stessi luoghi pubblici; cose che in America per i "negri" erano del tutto normali.

I have a dream... I'm dreaming for a White Christmas.

Ciascuno ha i sogni che si merita.

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posted by Lola Bi at 11/21/2009 03:59:00 AM | Permalink | 1 comments
15 novembre 2009
Le condizioni della vita moderna – meno stabile, più incerta di prima – aumentano i pesi del matrimonio per l'uomo; i benefici invece sono diminuiti perché può provvedere facilmente da solo al suo mantenimento e, in genere, soddisfare i bisogni sessuali. Certamente il matrimonio comporta comodità materiali (“si mangia meglio in casa propria che al ristorante”) - comodità erotiche – (“è come avere il bordello in casa”) - libera l'individuo dalla solitudine...


Simone de Beauvoir scriveva queste parole nel 1949; ma il tempo passato non ha cambiato molto la situazione. Il matrimonio resta, per l'uomo, una gran rottura di palle. È questo il motivo per cui la modernissima chicken-lit pullula ancora di donne desiderose di convogliare a nozze, e di uomini che ne farebbero volentieri a meno.
Perché un uomo dovrebbe sposarsi? Per i motivi di cui sopra, che cominciavano a venir meno già sessant'anni fa, e oggi praticamente non sussistono.
Perché una donna dovrebbe sposarsi? Per tanti motivi. Oggi. Perché per quanto possa impegnarsi professionalmente, le probabilità di incontrare un uomo che guadagni più di lei e possa garantirle una posizione migliore con il matrimonio sono ancora estremamente alte. Il Complesso di Cenerentola è un libro molto interessante, scritto nel 1982 dalla psicoterapeuta Colette Dowling, che affronta “la sottile paura delle donne di essere indipendenti”. Paura morbosa e sotterranea che spingerebbe le donne a cercare un uomo più ricco che possa consentir loro di rinunciare alla carriera , se ne hanno una, o quanto meno di lasciarla in secondo piano. Retaggio di millenni di sottomissione, il Cinderella Complex è un buon motivo per scegliere il matrimonio. Ma non l'unico.
L'imperativo figli è un altro. Imperativo, anche se oggi la funzione di matrice attribuita all'essere femminile è ipocritamente negata, nei fatti resta l'elemento qualificante della femminilità. Si può facilmente obiettare che non è necessario il matrimonio per avere figli. È vero. Ma in Italia un figlio nato fuori dal matrimonio, per quanto riconosciuto, non è equiparato giuridicamente non solo ad uno nato all'interno del matrimonio, ma neanche a un nascituro. Se non per sé, per la propria prole una donna (e spesso anche un uomo, e questo è forse l'unico motivo razionale che spinga l'uomo italiano al matrimonio) desidera il matrimonio.
Poi, ovviamente, ci sono le motivazioni d'ordine sociale. Preferirei non esistessero; sarebbe tanto bello se ognuno vivesse la propria vita per se stesso nel rispetto degli altri senza sentire di avere qualcosa da dimostrare, a questi altri. Ma ci sono. La mamma che ti sogna con l'abito bianco ( e lui con la fede al dito). Le tue amiche che si sono già tutte (pfff...) sposate e tu sei rimasta l'unica che non sa decidersi (parlo sempre di coppie già formate; la scelta della single è un altro argomento) o che non sa far decidere lui. I matrimoni delle tue amiche che sono stati tutti meravigliosi anche se a dire il vero in ognuno di essi c'era qualcosa che non andava proprio tipo al matrimonio di Pinuccia con la Ford T che ci sono volute due ore per arrivare al ristorante o la festa di Rosa che senza il buffet di dolci non è un vero matrimonio o la cerimonia di Marianna in chiesa con la madre dello sposo che le è squillato il cellulare mentre si scambiavano gli anelli. I colleghi di lavoro che continuano a chiederti: e allora, quando vi decidete? I conoscenti che dopo i primi due minuti di conversazione finiscono sempre invariabilmente per chiederti: ma lei è sposata? (Ve lo immaginate un dialogo tra due uomini che stanno per caso facendo insieme la fila alle poste e uno chiede all'altro se è sposato? Ci si interrogherebbe sulle sue tendenze sessuali... invece chiederlo ad una donna è considerata una cosa normale, quasi doverosa, nonostante il disuso dell'odioso termine “signorina”...brrr...).
Insomma, di riffe o di raffe, oggi come nel 1949 una donna deve sposarsi; anche se per lei sempre di più come per l'uomo il matrimonio è ormai solo una rottura di scatole. Ma che ci volete fare?
Se una è fortunata, trova un uomo che ama e la ama, e deve solo riuscire a convincere lui, e forse viene fuori pure il mellone rosso, come diceva Carosone. Se invece le va di sfiga, arrivata ad una certa età riesce a trovare uno di quei rari individui di sesso maschile per i quali il matrimonio è ancora un traguardo importante nella vita. Si tratta in genere di esseri tristi e pesanti (soprattutto la seconda), che si sono trascinati per altrettanto tristi storie in cerca della donna perfetta finché non sono diventati disposti a tutto. L'unione di due solitudini, diceva un tale, crea una solitudine più grande, ma socialmente più accettabile, aggiungo io.
Ma forse questi son gli unici matrimoni destinati a durare. Il matrimonio è un istituto tautologico che trova in se stesso la propria ragione di esistere. Se non esistesse, non ci sarebbe nessun motivo per inventarlo. Quindi quale matrimonio è migliore di quello di due persone che si sposano non perché si amano, non per metter su famiglia, ma solo per sposarsi?

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posted by Lola Bi at 11/15/2009 10:01:00 AM | Permalink | 6 comments
24 ottobre 2009
Riflessioni sgangherate sulla crisi
La crisi non è finita. Anzi, sta cominciando adesso.
Piantiamola di ascoltare le bufale del Premier e guardiamo il mondo in faccia. Se stiamo continuando a sopravvivere, se tanta gente ancora riesce a mettere insieme il pranzo e la cena, se sembra (ma a me non sembra) che il nostro Paese stia reagendo meglio degli altri (addirittura meglio della Gran Bretagna, che pare sull'orlo dell'abisso) è solo perché abbiamo una quantità di Nero che farebbe impressione a qualsiasi altro Paese del Primo Mondo.
I nostri governanti lo sanno bene, ed è per questo che hanno organizzato la più grande sanatoria mai vista chiamandola Scudo Fiscale: il 5% su tutto il sommerso è una cifra enorme. Salverà le Banche dalla crisi di liquidità assai meglio dei Tremonti Bond che pretendevano di vendere denaro alle Banche al 7-8%... e a quanto dovrebbero rivenderlo, quel denaro, le Banche, per coprire i costi nonché l'assunzione del rischio di credito connessa? Tenendo presente che l'Euribor 6 mesi è ormai all'1,3%... e che se avete un conto con tasso debitore indicizzato all'euribor (invece che il classico tasso fisso adeguato al massimo consentito dalle leggi antiusura) probabilmente non pagate il 7-8% alla Banca...
Immaginate invece questi capitali che rientrano dall'estero (o dal materasso di casa, o dalla cassaforte del dentista...): milioni di euro che le Banche potranno mettere nei loro prodotti più "succulenti": polizze index linked, unit linked, prodotti strutturati, fondi comuni di investimento, tutti quei prodotti da cui da un anno a questa parte i piccoli risparmiatori si tengono ben lontani (preferendo rimetterci investendo nei BOT...).
Insomma, altro che industria manifatturiera e Paese virtuoso: il nostro stesso peccato ci salverà?
Salverà le Banche, di sicuro. Ma dato che a dispetto della crisi i parametri di Basilea 2 sono vivi e vegeti e si teme che Basilea 3 cambierà tutto per non cambiare niente, dubito che la salvezza delle Banche significherà salvezza anche per le piccole imprese che oggi si vedono negato l'accesso al credito. E allora? E allora, probabilmente, finirà come sta finendo negli altri Paesi europei: che i soldi si fermeranno lì. Per molto tempo. In economia sembra che nessuno impari mai la lezione dal passato. La Banca Mista è costata cara ai Paesi Europei all'inizio del secolo, sta costando cara adesso. La reazione è stata, settant'anni fa, di proibirla. Adesso, per quanto lo Stato cerchi invece di incentivarla, le Banche si stanno tirando indietro. Ma senza erogare il credito, con questi tassi, non potranno sopravvivere a lungo.

Intanto la gente chiude i conti, perché non ha più stipendi da canalizzare. Disinveste, perché deve fare fronte alle spese quotidiane, dato che la cassa integrazione non basta. E compra sempre meno beni di consumo e sempre più gratta e vinci. Ecco, quello è un settore in forte crescita. Anche con la crisi, il Banco vince. Sempre.

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posted by Lola Bi at 10/24/2009 06:06:00 AM | Permalink | 0 comments
21 ottobre 2009
Non solo Rai Tre
Fino a due anni fa non guardavo praticamente mai la televisione. Non per snobismo mediatico: semplicemente, i due televisori della casa dei Parens erano sempre irrimediabilmente occupati uno dal Cancelliere (programmi preferiti: blockbuster americani, film tv fantasy, film di Bud Spencer e Terence Hill) e la Priora (programmi preferiti: Chi l'ha visto, il Giallodelsabatosulsecondo, le fiction , non perché sia una “sognante” come direbbe Silvia Motta, ma solo perché le conciliano il sonno...).
Da quando vivo da sola invece, complice la ben nota attitudine pantofolaia del Rude Brianzolo(sua, eh), ho riscoperto la tv generalista. L'anno scorso è stato l'anno di X Factor: sapevamo già, io e il Rude, che Noemi avrebbe avuto successo, e abbiamo tenuto per lei fino alla fine. Quest'anno X Factor si è ammosciato e ripiegato interamente sullo stucchevole carisma del pirata Morgan, con le due carrampane a fargli da spalla, e io ho scoperto una cosa nuova: La Sette.
Il lunedì c'è Gad Lerner, il mercoledì quella gran figa della D'Amico che da quando è incinta è ingrassata e sembra persino umana, il venerdì c'è Antonello Piroso detto il Magnifico (piccolo di statura ma di grande forza, limitato nei propositi e largo di vedute, e chi capisce la citazione vince una scheggia di Lola).
A guardare dei programmi così ben fatti, equilibrati ed intelligenti viene da chiedersi se si tratta veramente di televisione italiana. Il guaio è che così praticamente non esiste una giornata libera da trasmissioni di giornalismo. Resta giusto il sabato, perché il martedì c'è Ballarò e il giovedì AnnoZero, baluardo tenuto in piedi per far credere alla gente che in Italia esista la libertà di informazione. (E quanto più si accaniscono contro Santoro, tanto più lampante sarà quanto grande è la libertà di informazione in Italia...)
Così a volte viene voglia di restare a casa anche il venerdì sera, ché c'è il Magnifico.
L'alternativa sarebbe sfidare asma e allergia e andare a ravanare in garage tra i vermi da pesca del Cancelliere e le sciarpe di piume della Doroty e scovare il vecchio videoregistratore... ma le vendno ancora le videocassette vergini, o la categoria definita dall'aggettivo è ormai totalmente estinta?

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posted by Lola Bi at 10/21/2009 12:43:00 PM | Permalink | 3 comments
17 ottobre 2009
il Bombarolo
...di me non farà mai un Cavaliere del Lavoro, io son d'un'altra razza, son bombarolo!


Sono solidale con il povero Matteo Mezzadri. Diciamocelo: su facebook si scrivono un sacco di stronzate. Sempre meno, però, e meno grosse di quelle che spara dal pulpito il caro Presidente Cavaliere del Lavoro.
Perché quindi farlo dimettere? Il buon Matteo stava solo esercitandosi per un futuro da eletto dal popolo e sedicente messia politico.

Ma la colpa è sua: aveva tra gli amici di Facebook un consigliere del Pdl.
Ora, se è vero come diceva Asimov che la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci, e il desiderio di ficcare una pallottola in testa a qualcuno è sempre motivato dall'incapacità di tenergli testa (cosa che però ai consiglieri del Pdl non è così chiara: loro sono abituati a sentir Bossi parlare di fucili e credono che minacciare la violenza significhi avercelo duro), è altrettanto vero che dagli amici dovrebbe guardarmi Dio, visto che dai nemici mi guardo io... ma può un nemico politico essere amico Facebookkiano??? Aiutati, che Dio t'aiuta, e guardati da confondere amici e nemici...

In questo, purtroppo. il ragazzo è in buona compagnia: si ricordano viscide strette di mano tra Veltroni e Berlusconi, quelle che hanno dato nascita all'inquietante fenomeno del Veltrusconismo.

Comunque, dimissioni sbagliate, che servono a dar ragione a chi urla che il Re è nudo anche quando indossa mutande e calzini, ancorché turchesi. Giustamente Bersani ad AnnoZero cercava di minimizzare, dicendo Macché dirigente. Ma l'autogol delle dimissioni è stato così clamoroso che è bastato a Klaus Sallusti Kinski ricordare che ci si dimette quando c'è di mezzo una carica per tacitare il buon Bersani.

Del resto a che serve minimizzare quando le dichiarazioni del segretario provinciale Modenese sono di questo tenore: "Ogni forma di violenza, anche verbale, è inaccettabile. L'età (22 anni, nota bene) e l'inesperienza non possono in alcun modo giustificare gesti di tale gravità"? Torniamo al buon detto, dagli Amici (ché ormai Compagni non si può più dire) mi guardi Dio...
Ma dal Tafazzismo del PD, chi ci guarderà mai???

Io son d'un altro avviso...


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posted by Lola Bi at 10/17/2009 12:30:00 PM | Permalink | 0 comments
7 ottobre 2009

Una pura coscienza non teme cento avvocati.



 
posted by Lola Bi at 10/07/2009 01:49:00 PM | Permalink | 0 comments
1 ottobre 2009
Foto ricordo

Definire la mia città Matrimoniopoli non sarebbe azzardato. Credo che in poche zone del mondo si tocchino vertici di cotanta raffinatezza nella gestione del pre, post e durante cerimonia. Prima di tacciarmi di provincialismo, lasciatemi dire che in nessun altra città ho mai visto manifesti di tre metri per due con le foto degli sposi sulla statale, nécartelloni mobili (quelli, per intenderci, che durante il periodo elettorale dovrebbero girare per la città e che invece ritrovi sempre tra i piedi parcheggiati dentro la circoscrizione del candidato che pubblicizzano) con i volti dei due promessi.

Le bomboniere ormai sono solo firmate Versace o Cavalli, o al minimo Enrico Coveri. Le confettate da sole sfamerebbero un esercito di ragazzini del terzo mondo. Una volta c'era lo zio che ti prestava la macchina nuova per andare in chiesa e poi al ristorante; adesso, nella vetrina di un macellaio specializzato in carne equina, c'è un cartello che dice: si fittano carrozze a sei cavalli.

Ancora resiste la tradizione del corteo della sposa da casa alla Chiesa; proprio ieri c'era un matrimonio nel mio condominio, con il portone bardato a festa. Guardando i fiocchi di tulle legati al corrimano di legno tarlato, e il tappeto rosso steso sul pavimento in cemento e mattoni spezzati, mi sono detta: “Possibile che nessuno ha ancora pensato di fittare anche lussuosi androni signorili per far uscire la sposa?”

Comunque, in tutto questo spreco di quattrini e risorse, è andato perduto uno dei pochi oggetti di culto del matrimonio che veramente valeva la pena di conservare: la foto con gli sposi.

Quand'ero bambina, uno dei divertimenti era ravanare nel cassetto delle foto di casa per trovare tutte le foto dei matrimoni di amici e parenti, con i miei genitori vestiti a festa: in una papà aveva i basettoni anni settanta, in un altra mamma la permanente anni ottanta, in un altra ancora era incinta, là aveva il vestito che io avrei indossato a Carnevale...

Adesso questo rito è scomparso. L'ultimo matrimonio di cui conservo gelosamente la foto con gli sposi è del 2002. Perché? Colpa dei fotografi? Credo di no.  Con la crisi che li ha investiti (e in molti casi spazzati via) negli ultimi anni, dubito che lesinino sul lavoro.  

Secondo me, è che non si è più disposti a dividere con gli altri il proprio protagonismo. Lo sfoggio è a senso unico.

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posted by Lola Bi at 10/01/2009 09:13:00 AM | Permalink | 4 comments
25 settembre 2009
La solitudine dei numeri primi
Mo' ditemi voi 'sto libro dove vuole andare a parare. Tanto per cominciare, non è mica vero che non esistono coppie di numeri primi contigui. Ce ne sono almeno due: 1 e 2, 2 e 3. Essì, perché il 2 è un numero pari ma è anche un numero primo. Divisibile solo per 1 e per se stesso.
A parte questo, all'inizio le premesse per un libro godibile ci sono tutte: antefatti inquietanti, due personaggi interessanti, nelle loro vite anomale.
Poi tutto si avvita sul solito girotondo di luoghi (e personaggi) comuni: la compagna di scuola bellissima e crudele, la calda donna meridionale compiacente, il maritino perfetto.
Nella più classica ambientazione medio borghese. Mucciniana, oserei dire, se non fosse che anche Muccino ha ormai abbandonato quella stantia ambientazione.
Con il personaggio femminile tutto racchiuso nella propria fragilità e inconsistenza, che fa un buon matrimonio che le permette di avere un lavoro che è solo un hobby, e quello maschile che insegue il successo accademico, indispensabile al proprio sesso.
Ovviamente lei è poco più che cretina, ma bellissima nonostante pesi venti chili, e lui è un genio, anche se psicologicamente impotente. Lei è il cupo istinto, lui la cupa mente, lei l'arte, lui la matematica e via cantando.
L'ho trovato un po' irritante, ma pensavo che alla fine qualcosa sarebbe successo. Invece, niente. Dicono che sia anche scritto male, a me onestamente è sembrato ben scritto, e pieno di immagini suggestive. Che restano immagini, però, e non si legano in una storia comune, compiuta.
Dopo la delusione della Venezia Campiello, adesso la delusione del Giordano Strega.
Ne concludo che 'sti premi, ormai, servono solo a far litigare tra loro gli scrittori.

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posted by Lola Bi at 9/25/2009 12:29:00 PM | Permalink | 2 comments
23 settembre 2009
Braccia rubate all'agricoltura

Oggi bestemmierò. 
Comincio a dubitare sinceramente della reale utilità dei contratti lavorativi a tempo indeterminato. 

Qui lo dico e qui lo nego, ma state a sentire.

Episodio 1

La prof del figlio della mia Magistra Vitae è una pazza esaurita che l'anno scorso ha dato una testata ad un alunno. Ignoro come possa essersi verificato un tale evento, poiché faccio fatica (tanta) ad immaginare una signora ultra -enne lanciarsi a testa bassa come Zidane rischiando tra l'altro di rovinare irrimediabilmente la messa in piega. Eppure è successo, ci sono i testimoni.

La mia povera Magistra è giustamente preoccupata, ma non c'è nulla che possa fare per allontanare suo figlio dalle grinfie della testona di Vetralla: insegnante di ruolo, a meno di una sospensione temporanea, resterà comunque con la cattedra incollata sotto il sedere per i giorni a venire, in attesa dell'agognata pensione, continuando a urlare e a terrorizzare schiere di alunni, mentre fuori dalla scuola gli ex precari ora disoccupati cercano di strappare almeno una supplenza. 

Episodio 2

Il mio collega assunto da due anni, e la veterana che non ha fatto un gradino di carriera in venticinque.

Sono assente per ferie e dalla sede centrale mandano qualcuno a dare una mano: qualcuno che evidentemente, per le mansioni che svolge, non può sostituire me.  Venerdì avviso la Capo: guarda che anche se mandano qualcuno lunedì non c'è nessuno che mi sostituisca. E lei: ma no, sono in tre, uno degli altri due ti deve sostituire.

Mmmmmmh. Torno stamattina e apprendo:

Che la collega di vecchia data, alla richiesta di sostituirmi, ha risposto: "Io il lavoro della Lola non lo faccio più da tre mesi, non mi ricordo niente." (precoce demenza senile?)

E il collega nuovo, fresco assunto di due anni, da poco uscito dall'apprendistato, risponde: "Se volete autorizzarmi a star seduto a leggere il giornale, per me non ci sono problemi."

Io lo avrei parcheggiato tutta la mattina davanti alla fotocopiatrice, come la Braschi in Mi Piace Lavorare. 

In attesa di trovare un'alternativa moderna alle miniere. 


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posted by Lola Bi at 9/23/2009 10:00:00 AM | Permalink | 0 comments
prove tecniche di trasmissione

Uno dei motivi che mi ha fatto passare da Splinder a Blogger è stata la possibilità di aggiornare il blog via mail.


Chissà se funziona...


 
posted by Lola Bi at 9/23/2009 09:59:00 AM | Permalink | 0 comments
22 settembre 2009

Una si accorge di essere matta quando, a dieci anni di distanza dal primo, scrive il secondo decalogo di comportamento "per non perdere la bussola nei meandri della vita".

Si accorge di stare invecchiando quando, invece di concludere "tra le due strade, scegli sempre la meno battuta" conclude "sta attenta a scegliere la meno battuta... potrebbe non portarti da nessuna parte".

Si accorge di aver poco smalto quando sbatte tutto il pomeriggio per cercare di creare un template decente e poi sceglie il più semplice in assoluto.

Stamattina la mia parrucchiera, magistra vitae assai più che la historia, mi ha mostrato una bambolina di stoffa chiedendomi se volevo toccarla. Le ho detto certo che voglio toccarla, perché non dovrei? E lei: perché viene dal Messico. 

Una coppia di coraggiosi amici ha sfidato l'influenza A e ha rinunciato ad annullare il viaggio di nozze. Curioso viaggio in solitudine, con una guida tutta per sé, e imbarazzo al ritorno con gli amici: chi sparisce per settimane, chi guarda con sospetto il souvenir e non osa toccarlo...

Io la bambolina l'ho toccata, con adolescenziale sprezzo del pericolo. Da asmatica cronica sono un soggetto a rischio, e non ho ancora fatto la vaccinazione.

Morirò?

Nel dubbio ho voluto aprire subito il nuovo blog, perché resti di me memoria ai posteri. 

Sarete saggi a far scolpire per me: Strappata al Male a venire.

A guardare il bicchiere mezzo pieno, mi perderei altri dieci anni di Berlusconi...


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posted by Lola Bi at 9/22/2009 09:29:00 AM | Permalink | 1 comments
26 marzo 2009
Quando l'abbiamo visto la prima volta in tv, in quelle foto scattate al commissariato, con il volto contratto, la faccia "da pugile", l'aria malandata, abbiamo urlato tutti al mostro. Labbra carnose, occhi infossati, naso prominente, tutto collimava con l'idea di bruto stampata a fuoco nelle nostre menti. Facile credere che fosse lui il trascinatore, nella penosa vicenda, e il timido biondino dagli occhi azzurri fosse stato convinto, costretto, forse cooptato; e poi, sotto il peso della coscienza, aveva confessato.

Quanto ci sbagliavamo. A riprova che ogni reazione emotiva ad un evento criminoso è sbagliata e crudele. Per giorni il volto di Racz Karol è comparso sulle prime pagine di giornali e telegiornali come l'incarnazione delle nostre paure. Oggi lo vediamo piangere, cercare un risarcimento per la sua immagine corrotta e calpestata. Sfruttare quello stesso mezzo che l'ha infangato per risorgere. La televisione, dio che atterra e suscita, gli ha fornito a un tempo la condanna e il riscatto. Gli auguro che sia completo e che lo allontani per sempre da strade che, forse, non avrebbe mai voluto percorrere.

Resta il monito. Come dice Aldo Grasso sul Corriere, la sua colpa principale era di carattere fisiognomico. Nessuno crede più a Lombroso, ma nelle nostre menti aleggia ancora l'idea che il volto sia lo specchio dell'anima.

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posted by Lola Bi at 3/26/2009 02:16:00 PM | Permalink | 0 comments
8 febbraio 2009


...ma se non dovesse trovarci, che ci sia concesso di andarla a cercare.

Non ci sono solo i regimi totalitari che costruiscono i lager per dare la morte. Ci sono anche quelli che costringono ad una lunga, inutile vita senza speranza.

Dopo i campi della morte, vediamo i nostri ospedali, le nostre cliniche, spesso le case private trasformate in campi della vita. Dove i miracoli salvifici della medicina diventano condanna alla sopravvivenza. Che i credenti lo considerino una specie di contrappasso, l'oscura punizione per aver voluto sfidare la morte e la malattia? Non mi spiego, diversamente, tanto accanimento sul dolore.

Ci vengono mostrati volti di ragazze, nel pieno della giovinezza, per farci sentire degli assassini.

Anch'io vi mostrerò un volto. Il volto di Chantal Sebire, malata di cancro al naso. Aveva chiesto inutilmente l'eutanasia che ponesse fine alla sua inaudita sofferenza. Poi, ha ingerito una dose letale di barbiturici.

Questo
è il vero volto di chi soffre. Quello di Eluana Englaro, sconvolto da diciassette anni di vita vegetativa, assomiglia certo più a questo che a quello delle ruffiane foto che ci mostrano i giornali.
 
posted by Lola Bi at 2/08/2009 06:20:00 PM | Permalink | 0 comments
2 dicembre 2008
Non ci è più concesso difenderci

"La Corte pur valutando la scelleratezza e l'odiosita' del fatto commesso in danno di una donna inerme e da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non puo' non rilevare che sia l'omicidio che la violenza sessuale, limitata alla parziale spoliazione della vittima e ai connessi toccamenti, sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori contingenti: lo stato di completa ubriachezza e di ira per un violento litigio sostenuto dall'imputato e la fiera resistenza della vittima. In assenza degli stessi, l'episodio criminoso, con tutta probabilita', avrebbe avuto conseguenze assai meno gravi"


Teniamone conto, ragazze, la prossima volta, quando qualcuno ci aggredirà per rubarci la borsetta. Evitiamo di reagire, lasciamoci rapinare e violentare. Forse non avremo salva la vita, ma certo non potremo concedere al nostro aggressore le attenuanti per "fiera difesa della vittima".
 
posted by Lola Bi at 12/02/2008 06:41:00 PM | Permalink | 0 comments
9 ottobre 2008
Sono collegata con il cellulare del Lombardo Veneto. Sto prendendo in seria considerazione l'idea di salutare tutti e chiudere qui. Non è che mi manchi il tempo di scrivere. Ma mi manca quello di leggere.
Per come la vedo io non ha molto senso tenere un blog per monologare su se stessi e le proprie fisime se poi non c'è modo di visitare i blog altrui, non necessariamente per commentare e dire la propria ma anche soltanto per riallacciarsi, seguire un filo comune, dialogare a distanza.
In questo momento per motivi tecnici (il fatto che mi connetta con un cellulare gprs non è che uno di questi) non posso seguirvi, non posso leggervi, non posso commentarvi. Mi mancate - mi manca il confronto, e soprattutto quei punti di vista così angolari che nessun giornalista delle testate nazionali può offrirmi.
Mi piacerebbe spendere due parole sulla crisi delle borse mondiali, sulla gente che ha deciso di mettere i soldi sotto il mattone... mi limito a dire che i media sono degli irresponsabili sciacalli e che tutto questo parlare di Callisto Tanzi in un momento così delicato della nostra economia è da incoscienti.
Le obbligazioni sono garantite dagli emittenti. Gli emittenti possono fallire. Se sono stati sovrani come l'Argentina possono anche decidere di non pagare. Ma una banca commerciale italiana è assai diversa da una banca finanziaria statunitense. E' diversa per cultura, per storia, ma soprattutto per coefficienti di riserva.
Non lasciamo che gli Usa esportino il loro panico da noi. Non facciamoci fregare per l'ennesima volta

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posted by Lola Bi at 10/09/2008 09:50:00 PM | Permalink | 0 comments
19 agosto 2008
Il fine settimana di Ferragosto è stato decisamente un toccasana. Chissenefrega se dopo le dieci di mattina il mare era già una poltiglia sabbiosa da non riuscire a vederti i piedi nemmeno a un metro dalla riva. Chissenefrega se per guadagnare il mio spazio al sole dovevo sgomitare con la Doroty, la Priora, il Cellario e l'Amica Profe della Doroty. E chissenefrega anche se dopo la mangiata di pesce del 14 a pranzo (mezzo chilo di spigola scuafanata tutta da sola), la grigliata di carne del 14 sera e il pollo ruspante di Ferragosto la sera del 15 il mio stomaco urlava vendetta con dolori lancinanti.
Quel che conta è che, finalmente, ho imparato a fare i tuffi. No, non dal trampolino, e nemmeno dallo scoglio, e neanche dal pattino, e a dirla tutta neanche dalle spalle di qualche generoso e aitante compagno di giochi. In realtà ho imparato a fare i tuffi da ferma, in acqua.
Indossando degli improbabili occhialini azzurri che mi facevano assomigliare a Mario54 mi lanciavo a testa in giù, per affiorare come una sirenetta dopo pochi metri. Cioè, questo è quello che avrei dovuto fare. Sotto gli occhi atterriti di Mikelotta e Amica Profe (La Priora e la Doroty invece si spanciavano educatamente dalle risate) mi lanciavo, arrivavo con il naso a un centimetro dalla sabbia e continuavo ad agitare i piedi fuori dall'acqua.
"Ma perché non riesco ad andare sotto???"
Le risposte al mio interrogativo erano molteplici e non sempre concordanti.
Amica Profe: "Ti devi dare lo slancio con i reni"
La Doroty (cercando di non strozzarsi con la saliva): "Ti devi dare lo slancio con i piedi"
Mikelotta (nonostante la giovanissima età, i suoi due anni di piscina la rendono un'autorevole commentatrice): "Ti butti di panza anziché di testa"
La Priora: "Tira giù i piedi!!!"
Se provavo a tirare giù o piedi, veniva su il culo, affiorando in maniera sconveniente.
Il peggio è stato la mattina del 16, con il costume taglia 46. Il punto è che di sedere avrei una 44, ma nella 44 non mi entra metà delle tette, e quindi comprometto con la 46 (che mi provoca comunque bisecanti nel seno degne di un problema di trigonometria, ma mi arrangio). Al primo tuffo mi sono ritrovata a culo nudo. Ovviamente, se il costume è largo viene giù. Sempre più difficile!!! "Datti lo slancio con i reni, con i piedi, buttati di testa, tira giù i piedi e tira su il costume!!!"
Insomma, dopo aver mostrato le mie grazie posteriori a metà dei bagnanti del lido Cavalluccio, alla fine ho imparato.
Beh, quasi. La Doroty continua a chiedersi perché pur essendo io alta un metro e cinquanta riemergo a non più di un metro e sessanta dal punto in cui mi sono tuffata.
E quei dannati piedi restano fuori. Sabato prossimo proverò a non agitarli come le pinne di una foca monaca impazzita.

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posted by Lola Bi at 8/19/2008 08:10:00 PM | Permalink | 0 comments