Su Avatar si è scritto di tutto ma in realtà ho letto soprattutto fregnacce, da quelle di Roberto Faenza a quelle meno nobili ma altrettanto ignobili di Massimo Mazzucco. Tutte basate sul fatto che il 3D ucciderà il Cinema d'Autore, e tutte scritte da sedicenti autori.
E' vero, una volta bastava sfondare il pavimento e piazzarci una telecamera dentro per sorprendere lo spettatore, non occorreva spendere vagonate di dollari; ma chissà quanti autori dell'epoca avranno gridato allo scandalo di quella telecamera che inquadrava le figure dal basso, facendo sembrare gli uomini altrettanti giganti; e andando più indietro nel tempo, che fine avrebbe fatto il racconto per immagini in movimento sovrapponendo ad esso voci gracchianti e sonori invadenti?
Certe polemiche nascono stantie. Sarebbe stato già ridicolo sollevare un polverone del genere su un film come A Christmas Carol. Ma quando il film è Avatar e il regista un genio del cinema/fabbricadeisogni come Cameron, si sfocia nella farsa.
Anche perché Avatar riempie i cinema. Ma se al cinema non dessero Avatar?
Già me la immagino la coppia tipica italiana, Hillary e Francesco.
Lui dice a lei: "Tesoro, danno una retrospettiva di Truffaut al Multisala, ricordiamoci di prenotare i biglietti se no troviamo la fila come quella volta che andammo a vedere Natale in India."
E lei: "Ma caro, mi avevi promesso di portarmi a vedere Sorrentino, da Truffaut ci sarà una bolgia! E poi nel multisala c'è troppa gente che sgranocchia le patatine, come faccio a cogliere i cambi di tono di Jean Pierre Léaud?"
Quel che mi stupisce è che ci sia della Stampa accreditata che pubblichi certe menate.
Poi mi ricordo che Minzolini dirige la più importante testata televisiva di questo Paese.
Stupore rientrato.
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Apprezzo questa svolta pop. Anche perchè penso di andare a vedere Atavar in 3D giusto domani.
A.